Pascazio: Lavoriamo affinché le scuole diventino non solo luoghi di apprendimento, ma anche laboratori di stili di vita sani e sostenibili”.
Con una stima di 90 milioni di pasti all’anno per 585.000 studenti nella sola refezione della scuola dell’obbligo, arriva il protocollo d’intesa tra Coldiretti Puglia e ANCI della Puglia che imprime una svolta salutista, eliminando i cibi ultra-formulati e con glifosate dai menù, privilegiando negli appalti i cibi locali e a km 0 che valorizzano le realtà produttive locali e riducono i troppi passaggi intermedi.
“Il Protocollo d’intesa mira a qualificare le mense scolastiche e le mense collettive di competenza dei Comuni, garantendo che nei capitolati degli appalti sia prevista la presenza di prodotti agroalimentari e frutta e verdura rigorosamente stagionali e del territorio, oltreché di cibi ‘glifosato free’ e non siano utilizzati alimenti ultra-formulati”, spiega Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Puglia, nel ricordare che “in Puglia il 10,3% dei minori è obeso con rischi gravi per la salute, con l’11,1% dei bambini che mangia frutta meno di una volta a settimana o mai e solo il 39,8% dei bambini consuma una merenda adeguata di metà mattina, con un impatto potenzialmente devastante sulla salute delle giovani generazioni, con 1 genitore su 4 che boccia le mense scolastiche”.
“Con questo accordo ribadiamo il ruolo fondamentale dei Comuni nella tutela della salute dei nostri studenti e cittadini, così come nella valorizzazione del patrimonio agroalimentare locale. La qualità dell’alimentazione nelle mense scolastiche rappresenta una priorità assoluta; educare le nuove generazioni al consumo di prodotti stagionali, locali e genuini significa investire nel loro futuro e nel benessere delle nostre comunità”, dichiara Fiorenza Pascazio, presidente di ANCI Puglia, nel ribadire la convinzione “che la promozione di menù privi di alimenti ultra-processati e glifosato-free, insieme al sostegno delle filiere corte e del km 0, sia una scelta etica, ambientale ma anche dal grande impatto economico. Lavoriamo affinché le scuole diventino non solo luoghi di apprendimento, ma anche laboratori di stili di vita sani e sostenibili”.
“La scorretta alimentazione è, insieme alla minor attività fisica, una delle cause principali della crescente diffusione di casi di obesità e di sovrappeso che interessano in media un terzo dei ragazzi tra i 6 e gli 11 anni secondo l’indagine “OKkio alla Salute” condotta dall’Istituto Superiore di Sanita’”, incalza Pietro Piccioni, direttore di Coldiretti Puglia, nel sottolineare che “in Italia il 14% delle calorie consumate proviene da cibi ultra-formulati. Al contempo il protocollo diviene essenziale per il territorio regionale per la progressiva riduzione dell’uso del glifosato in ambito agricolo, ma nei mesi degli sbarchi di grano proveniente dal Canada, con la dichiarazione di Comune glifosate free l’obiettivo è quello di tutelare la salute pubblica e l’ambiente affinché il territorio possa essere “libero” da pesticidi, all’interno di una politica di agricoltura sempre più sostenibile, ma va anche attivata una cortina di protezione contro i prodotti importati dall’estero, come il grano dal Canada trattato in preraccolta con glifosate secondo modalità da noi vietate, sostenendo le battaglie di Coldiretti per far valere il principio di reciprocità affinché tutte le importazioni rispettino tutti i criteri in termini ambientali sanitari e nel rispetto delle norme sul lavoro vigenti nella Ue.”, dice il direttore Piccioni.
“Oggi si scrive un’altra importante pagina del lavoro di Anci Puglia in ambito di politiche agricole. ANCI Puglia e Coldiretti Puglia sottoscrivono l’Accordo Quadro per promuovere la progressiva eliminazione del glifosato in agricoltura e in ambito urbano su tutto il territorio regionale, nell’ambito del “Piano nazionale glifosato zero”. L’accordo punta anche a migliorare la qualità delle mense scolastiche e collettive, privilegiando prodotti stagionali, locali, “glifosato free” e non ultra-processat”, aggiunge Domenico Pio Lasigna, delegato Anci Puglia Politiche agricole, nel sottolineare che “l’iniziativa si fonda sull’evidenza scientifica dei rischi legati all’uso incontrollato del glifosato, insieme ai cattivi stili alimentari, mirando a tutelare la salute pubblica, a valorizzare la dieta mediterranea e a sostenere l’agricoltura locale, anche contro le importazioni da Paesi che non rispettano gli standard europei. Il contenuto di questo accordo, rappresenta un manifesto d’avanguardia che mira a migliorare la vita di tutti noi attraverso le buone e sane pratiche nel nostro quotidiano”.
Le mense scolastiche e pubbliche devono essere un luogo per difendere la salute e contrastare i pericoli legati ad una cattiva alimentazione che minacciano le giovani generazioni, dove i cibi ultra-formulati stanno prendendo sempre più spazio, facendo crescere l’allarme nelle famiglie. Basti dire che secondo un recente rapporto Coldiretti/Censis l’82% dei genitori chiede un piano pubblico per salvaguardare la salute dei propri figli, sempre più “drogati” di energy drinks, merendine e simili, una vera e propria dipendenza che crea enormi pericoli per il loro sviluppo e che va fermata con forme di etichettatura sui pericoli ad essi collegati.
Proprio le scuole devono diventare parte attiva nella concreta diffusione e promozione della Dieta mediterranea, intensificando i percorsi di educazione alimentare nelle scuole. Per aiutare tutto il sistema scolastico e le famiglie ad alimentare al meglio le giovani generazioni e l’intero nucleo familiare, da anni il Progetto di Educazione alla Campagna Amica agevola l’incontro tra i bambini e i prodotti agricoli ‘fatti’ dagli agricoltori. In Puglia negli ultimi 10 anni sono stati coinvolti nel progetto delle masserie didattiche 250mila bambini e 480 scuole, di cui il 70% nella fascia d’età compresa fra i 4 e gli 11 anni, dalla scuola materna alla primaria e il 30% studenti più grandi medie e superiori.
Bari, 29 aprile 2025
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